Simona Muscari

SINGLE ELITE agenzia Incontri per Single d'Elite

Non esistono persone giuste o sbagliate, ma esistono persone giuste o sbagliate per noi.

Come in un incastro perfetto su un puzzle prendiamo in questione il concetto di completezza, di complementarità, di soddisfazione di compatibilità…e di chimica ovviamente.

Quante volte hai detto che non credi più all’amore perché non riesci a trovare la persona giusta per te?
Quante volte ti sei lamentata che lui non fa quello che ti aspetti, che non ti capisce e che non ti accontenta mai? Hai sofferto o soffri ancora a causa dei suoi comportamenti che non riesci proprio ad accettare?

Il primo passo da fare è capire chi stai cercando e chi è la persona giusta per te. Che caratteristiche deve avere, che qualità? Insomma, come te la immagini? Cosa fa? Avere le idee chiare in questa fase è molto importante. Più chiare sono, più sarà facile riuscire a trovarla.

Tutte le emozioni negative derivano dalla paura. La paura è alla base di ogni emozione negativa, ed è quella che proviamo più spesso, senza magari riconoscerla.

“Da qualche parte là fuori c’è la persona giusta per te”

E non dovrai nemmeno fare lo sforzo di capire se avete gli stessi gusti o gli stessi valori, perché dei professionisti avranno già pensato a questo per te.

Quanto è importante la similitudine nella vita di coppia? Trovare una persona simile, ma allo stesso tempo complementare è uno dei pilastri della realizzazione della nostra vita.

L’aspetto affettivo e relazionale infatti è una delle cose più importanti nella nostra esistenza e vivere una vita piena non può esimere da ciò. Capire le caratteristiche peculiari delle persone è fondamentale per poterle far incontrare e far sì che esse possano capirsi e completarsi.

La persona che ti è a fianco deve capirti, è necessario quindi che venga dal tuo stesso pianeta per usare un’analogia, ma che, allo stesso tempo abbia delle caratteristiche che possano essere complementari.
Troppe differenze o incompatibilità carattere, infatti dopo un certo periodo portano la coppia a sfaldarsi per incomprensioni.

“Le incomprensioni sono una delle ragioni principali per cui si rovina una relazione, di qualsiasi natura essa sia”

Trovare una persona che abbia vissuto situazioni simili alle tue, attraversato problemi e sfide analoghe, che abbia il tuo stesso modo di vedere la vita ma che allo stesso tempo possa arricchirti combinando le sue qualità alle tue. Queste sono le basi per costruire una relazione solida e duratura con una persona a cui potrai donare la tua fiducia e il tuo cuore.

Amare se stessi per imparare ad amare

Amare se stessi è il primo imprescindibile passo per poter iniziare una relazione, e non mi riferisco soltanto alle relazioni di coppia, ma anche di amicizia.

Possiamo donare solo ciò che abbiamo, e avere nel nostro animo un profondo e sincero amore per noi stessi mette le basi per un rapporto d’amore sano anche con gli altri.

Il primo passo per poter amare davvero è amare se stessi; sentirsi degni di amore e avere successo nella vita.

Oscar Wilde affermava che: “Amare se stessi è l’inizio di una storia d’amore lunga tutta una vita.” Amarsi significa imparare a riconoscere il proprio valore, che non dipende da ciò che abbiamo, ma dal modo in cui affrontiamo la vita per amarci in modo incondizionato. Se non impariamo a fare ciò continueremo a cercare nelle altre persone quello che ci manca, sviluppando così rapporti di dipendenza, sfruttamento e manipolazione. In questo modo percepiremo il nostro valore in base a come ci trattano o ci valutano gli altri: una dipendenza dannosa che ci porterà ad essere compiacenti solo per ricevere approvazione.

Non dimenticate poi che amare se stessi non è un atto di egoismo, come spesso si crede: l’amore per gli altri infatti parte sempre dall’amor proprio. Imparate ad accettare pregi, difetti, virtù, limiti, prendete coscienza di ciò che siete in modo profondo: in questo modo vi prenderete cura di voi e comincerete a comprendervi meglio senza giudizi o colpevolizzazioni verso gli errori commessi.

Accettarsi è un passo fondamentale per cominciare ad amarsi in maniera incondizionata, in modo da amare anche gli altri senza la continua ricerca del riconoscimento, ma in modo vero.

Ogni volta che non ci accettiamo sprechiamo molte energie: a risentirne è l’umore e di conseguenza la nostra felicità. Accettare se stessi è importante anche per aumentare la propria autostima favorendo il benessere personale.

Parliamo di un amore che non vi rende succubi, non si tratta di dipendenza o attaccamento all’altro, non significa fare tutto ciò che vi chiedono con sottomissione.

Per amare bisogna prima imparare a gestire le proprie emozioni: se amate gli altri senza condizioni l’amore sarà parte della vostra vita e ciò vi aiuterà ad essere felici.

Troppo spesso non siamo connessi con noi stessi, non ci dedichiamo attenzioni e non vogliamo vedere di cosa abbiamo bisogno. Impieghiamo tutte le nostre energie nella cura degli altri, offrendo loro tutta la comprensione e l’attenzione che non siamo disposti a dare a noi stessi. Perdiamo in questo modo il nostro amor proprio e riempiamo in questo modo il vuoto che abbiamo dentro.

“Amare è stimare”

– citazione di Giulio Cesare Giacobbe –

e di conseguenza, se amare è stimare, L’amore va guadagnato, allenatevi a coltivare l’amore per voi stessi, sviluppare le vostre passioni, i vostri interessi e i vostri talenti.

NON POSSIAMO RICEVERE TUTTO IL BELLO CHE GLI ALTRI CI VOGLIONO OFFRIRE, SE NON CI SENTIAMO DEGNI DI RICEVERLO; se non iniziamo ad amare noi stessi. Inoltre, è importante amarsi per poter ricevere amore da un’altra persona e credere nell’amore che ci può offrire.

“Solo dopo aver trovato me stesso posso aiutare gli altri. 
E se devo aiutare qualcuno, devo avere una comprensione completa e, soprattutto, un amore infinito.” 

-Krishnamurti-

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Chiaramente, alcune persone sono single perché scelgono di esserlo. Semplicemente non sono interessati ad avere una relazione seria in questo momento della loro vita. Altri invece sono single a causa delle circostanze della loro vita.

È la domanda che tutti i single si pongono: “Ma perché sono ancora solo?” che cos’ho che non va?

Nessuno riesce a darsi una risposta esaustiva…  e generalmente vengono chiamate in causa motivazioni di ogni tipo: il destino, la nostra personalità, la sfortuna, l’aspetto fisico ecc.

PIÙ IL TEMPO PASSA, PIÙ CI SI CONVINCE DI ESSERE INADEGUATI, POCO ATTRAENTI, TROPPO MAGRI, TROPPO GRASSI, TROPPO TIMIDI ECCETERA,  INCAPACI DI COSTRUIRE UNA RELAZIONE E DI CONSEGUENZA CONDANNATI ALLA SOLITUDINE.

La dottoressa Melanie Schilling in questi casi parla di auto-sabotaggio, descrivendolo come “un meccanismo con cui miniamo e limitiamo le opportunità di interazione sociale o le possibilità di fare nuovi incontri.

Attuando questo meccanismo inconscio trasmettiamo al resto del mondo il messaggio che non siamo interessati a una relazione.

Quindi, il fatto di essere single può dipendere direttamente dalle nostre azioni, date dalle nostre credenze inconsce – e dal nostro modo di ragionare e comportarci, anche se ne siamo del tutto inconsapevoli.

Dare la colpa a fattori esterni è del tutto normale, ma in realtà, in questo comportamento inconscio autosabotante c’è un sentimento predominante: la paura

È comprensibile che molte persone non vogliano esporsi e rischiare per paura di rimanere deluse e soffrirne di conseguenza. “Spesso quando le persone sono state emotivamente ferite – cosa che capita a tutti – è normale sviluppare delle forme di auto-difesa. Ma c’è una differenza tra essere disincantati e impedire a se stessi di essere felici. Mantenere una o più convinzioni false implica non essere ancora pronti per frequentare qualcuno e iniziare una nuova storia.

Imparare ad amare se stessi prima di iniziare una relazione è molto importante. Imparare a stare bene con se stessi prima di condividere il proprio tempo e i propri spazi con altre persone.

“Consapevolezza di sé, amore per se stessi, sono i primi passi per attrarre gli altri e sviluppare con loro una relazione positiva.

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Quanto conta l’autostima nella coppia? La verità è che, contrariamente a quello che molti credono, l’amore non basta ad alimentare e far sopravvivere la coppia.

MOLTI STUDI SCIENTIFICI HANNO RILEVATO COME L’AUMENTO DELL’AUTOSTIMA INCIDA SU UNA MAGGIORE SODDISFAZIONE NELLA VITA DI COPPIA.

Chi non si stima abbastanza, non può instaurare relazioni piacevoli e soddisfacenti. Amare un’altra persona implica un presupposto fondamentale: amare se stessi. Quando si attraversa un periodo di crisi nella coppia, è fondamentale avviare un lavoro di consapevolezza su di sé, per riuscire a fare maggiore chiarezza nella conflittualità che stiamo vivendo. Un’autostima solida conferisce una maggiore capacità seduttiva e rende più carismatici.

Purtroppo, anche tra le persone di successo, sono molte le situazioni di coppia problematiche in cui prevale la paura di perdere l’altro, sentimenti di gelosia e di insicurezza.

L’autostima non è qualcosa di statico, ma oscilla fra alti e bassi per tutta la vita ed è del tutto normale.

Quando lavoriamo per migliorare la stima in noi stessi, possiamo superare anche molti problemi psicologici, acquisire nuove capacità per gestire ansia e stress, così come riprenderci da ferite emotive dovute al rifiuto o al fallimento.

La bassa autostima al contrario può avere forti effetti negativi nella vita di coppia e danneggiare non solo il rapporto, ma anche il sentimento di amore. Nella vita di coppia solitamente, tendiamo a riportare tutto il meglio di noi: i nostri aspetti più belli e più brillanti, ma allo stesso tempo riportiamo anche quelli meno positivi, come le nostre paure e insicurezze. Per questo possiamo arrivare a volte a risultare autodistruttivi, e perdere di conseguenza il rispetto per noi stessi. Se soffriamo di bassa autostima, il nostro rapporto di coppia ne risentirà in maniera pesante.

La paura dell’abbandono porta a modalità comportamentali negative, quali dipendenza affettiva e gelosia patologica.

IN CHE MODO LA MANCANZA DI AUTOSTIMA DANNEGGIA IL RAPPORTO DI COPPIA

Il bisogno di costante rassicurazione

Chi soffre di scarsa autostima ha bisogno di costanti rassicurazioni sul suo valore da parte del partner. Tutto questo, ovviamente logora il rapporto che diventa soffocante e frustrante.

In questo schema psicologico l’oggetto d’amore deve sempre corrispondere all’immagine interiorizzata che soddisfa il bisogno di essere rassicurati.  Quando il modello interiorizzato viene meno, subentrano i conflitti e non è più possibile mantenere il legame.

La scelta per bisogno – la dipendenza dal partner

Spesso chi utilizza questo schema comportamentale nella scelta del partner, sente di non meritare l’amore.

Chi ha una bassa autostima infatti è indotto a prediligere relazioni di dipendenza dal partner, il partner viene vissuto come qualcosa dove potersi appoggiare e poter sfogare le proprie ansie. Tutto ciò comporta una conflittualità nella coppia, conflittualità che viene alimentata dal bisogno costante e atavico di essere amati.

Ogni primo appuntamento è un’avventura a sé.  In realtà non esiste un vero e proprio codice da seguire, ma ci sono delle semplici regole da conoscere che possono essere di grande aiuto.

Durante il primo appuntamento è importante trovare il giusto equilibrio e provare a conoscere l’altro essendo disposti ad ascoltarlo con sincero interesse.

NON SIATE TROPPO PREOCCUPATI DAL VOSTRO ASPETTO

Preparatevi al meglio prima di uscire, ma una volta fuori, concentratevi sull’incontro e sull’altra persona invece che sul vostro aspetto.

SIATE PUNTUALI

Sappiamo che di solito le donne si fanno aspettare, ma è meglio non approfittarsi di questa usanza, l’orario e la puntualità con la quale ci presentiamo dice molto di noi ed è il nostro primo biglietto da visita.

METTETEVI A VOSTRO AGIO

Già il primo appuntamento è fonte di ansia, evitiamo di metterci a disagio da soli indossando quel paio di scarpe altissime mai indossate e probabilmente molto dolorose o quella gonna troppo corta, che ci costringerà a passare la serata sistemandola, insomma, attraenti sì ma con il giusto comfort. L’espressione del viso rilassata e il sorriso sicuramente ne guadagneranno, donandovi un alone di carismatica sicurezza.

 

RITIRATE GLI SMARTPHONE

Ritirate e silenziate il cellulare. Non c’è niente di più fastidioso e poco affascinante di una persona che mentre è fuori con voi, controlla ogni due secondi il cellulare. Concentratevi su chi avete davanti, le mail e Instagram possono aspettare.

FATE DOMANDE

All’inizio, state sul generico, parlate di famiglia, hobby etc. Al primo appuntamento evitate di parlare troppo di lavoro. Dopo aver verificato l’affinità, solo allora potrete spingervi a parlare di politica, religione, e cose più intime come le relazioni passate.

NON COMINCIATE LO STALKING OSSESSIVO

Se l’appuntamento è andato bene e non vedete l’ora di rivedervi, abbiate l’accortezza di non cominciare a tempestare di messaggi, non controllate ogni suo accesso su Whatsapp.

SIATE VOI STESSI E RILASSATEVI

Suona un po’ come cliché: eppure rimane sempre il miglior consiglio, la base da cui partire affinché l’incontro abbia successo e poi vi sia un altro appuntamento, un terzo e un quarto.Andare rilassati al primo appuntamento è la prima regola da seguire. Anche se sembra difficile, perché entrano in gioco ansia ed emozione per l’incontro. Provate a scaricare la tensione facendo attività fisica all’aperto.

 

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Quando entrambi i partner in una relazione sono molto impegnati nella loro carriera, può essere difficile bilanciare l’amore con il successo professionale. Al tempo d’oggi, le storie d’amore vedono una situazione in cui nessuno è a casa per preparare la cena e il tempo di qualità può essere difficile da trovare.

“Il meglio del vivere sta in un lavoro che piace e in un amore felice” (Umberto Saba).

Per sentirsi amata una persona deve sentirsi: prima di tutto capita, accettata, rispettata nei suoi spazi, nei suoi progetti e nei suoi sogni, deve sentirsi ascoltata, importante, necessaria… speciale.

 Fare sentire sinceramente importante qualcuno senza adularlo è un’arte essenziale per la comunicazione. Necessario. È miracoloso ciò che un uomo può fare quando si sente necessario. È lo stimolo migliore per farlo agire e migliorare, ma forse lo fai già con i tuoi dipendenti. La maniera migliore per stimolare qualcuno al miglioramento non è umiliarlo e criticarlo, ma fargli sentire che la squadra (in questo caso sei tu) ha bisogno di lui. Accettato. Non vuol dire che apprezzi ogni cosa che lui fa o dice. Ma se vuoi cambiare qualcuno, o meglio se vuoi che qualcuno (in questo caso, lui) cambi, prima apprezza ciò che fa di buono e dopo, ma solo dopo, suggerisci un’idea per migliorare. Non dimenticare che le frasi con il “ma” o il “però” dette dopo un complimento lo rendono inutile. Prima suggerisci la tua, e dopo con il “però” dimostra il tuo apprezzamento: “Potremmo fare così, però sei veramente bravo in questo”.

Anche se sei una donna manager super emancipata, fagli sentire che hai bisogno di lui. Lascia la grinta da business woman in sala riunioni.

 Per ottenere di più nella relazione, una donna deve prima apprezzare ciò che un uomo fa già – fossero anche cose molto piccole. Solo con l’accettazione e la stima un uomo è stimolato a dare e fare di più.

Evita di dare consigli non richiesti ad un uomo. C’è il pericolo di farlo sentire incompetente. Le donne si consigliano spontaneamente. Gli uomini no. Per correggerlo devi usare tatto. “Lo apprezzo, ma forse avremmo potuto fare così…”. Evita di dire: “Vedi? Hai sbagliato tutto”.

Anche se lui non è un uomo di Neanderthal,  certi istinti atavici rimangono nell’umanità. Quando lui è nella sua “caverna”, non disturbarlo. Non ti ha esclusa dalla sua vita. Ha bisogno di un momento solo per lui. È il momento peggiore per dire “parliamo”. In quel momento è l’ultima cosa che vuole fare. Rimanda, ok? Tornerà a comunicare con te tra poco.  La tua comprensione e la tua pazienza saranno ricompensate.

Se ami un uomo di successo devi accettare che il tempo sia limitato, soprattutto se non ha frequentato un corso di time management. Siamo noi il padroni del nostro tempo. Ma tu hai capito che anche i suoi piccoli sforzi per ritagliare un tempo per voi vanno apprezzati moltissimo. Ricordati che un uomo che porta al cinema una donna si sente come se fosse lui il regista, lo sceneggiatore e il produttore del film. Dammi retta, apprezza ciò che fa e diglielo apertamente.

Le critiche devono sempre essere costruttive e dette in modo che l’altro le recepisca. Altrimenti non sono critiche, ma solo sfoghi che gettano benzina sul fuoco. Se invece la dici al positivo, pensaci bene. Lui o lei è veramente la tua vita? Se sì, vai tranquillo.

Agli uomini i problemi piacciono. O meglio, gli piace trovare soluzioni ai problemi.

Attendi. In caso di momenti di tensione è totalmente inutile una comunicazione logica. Attendi. Se una persona non è in grado di recepire un discorso o è in “sequestro emotivo”, attendi. Passerà. Dimostra empatia, comprensione silenziosa, evita di fornire soluzioni. Chi è in “K meno” non può ascoltarti in quel momento.

Sono tanti gli uomini, anche intelligenti e di successo, che credono di impressionare una donna con la tecnica del pavone. Ci sono cose che non possono essere comprate. Non ricoprirla di regali.

Oggi si fa troppo spesso il contrario. Si fa credere ciò che non si è per fare colpo. Colpisci con l’empatia, con la simpatia, con l’arguzia, con l’intelligenza, con la sensibilità, prima di correre da Bulgari. Potrebbe anche non essere necessario. Vinci per ciò che sei.

Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere di John Gray SINGLE ELITE agenzia Incontri per Single d'Elite

Vi propongo una lettura un po’ particolare, ma con spunti estremamente interessanti.

GLI UOMINI VENGONO DA MARTE, LE DONNE DA VENERE DI JOHN GRAY

In questo libro, l’autore, psicologo, terapeuta e consulente matrimoniale, chiarisce una volta per tutte la posizione, il modo di agire, di pensare e di cercare soluzioni da parte di ambo i sessi in determinate situazioni.

Lo fa affrontando davvero ogni tipo di discussione, comportamento o situazione tipica tra un uomo e una donna, siano essi marito e moglie o semplicemente una coppia innamorata.

L’autore si sofferma in ogni capitolo su un argomento e lo analizza prima dal punto di vista della donna (che appartiene al pianeta Venere) poi successivamente dell’uomo (abitante di Marte).

“Il vero amore non implica la perfezione, anzi fiorisce sulle imperfezioni… il dialogo è il collante fondamentale di qualsiasi rapporto affettivo…”

Questo libro è pieno di saggezza, col fine di capire meglio i pensieri del sesso opposto.

Molte volte si discute per incomprensioni, in realtà l’autore sottolinea come, non siano i comportamenti evidentemente differenti, ma il significato che uomo e donna danno agli eventi, analizzando il loro modo diverso di vedere le cose per poterlo così decodificare e non cadere più nelle trappole delle incomprensioni che sono la prima causa di litigi e di rotture relazionali.

Le tantissime tematiche affrontate nel libro vi aiuteranno a tradurre i reciproci modi di comunicare e comportamenti come ad esempio “la Caverna”

La lettura è molto scorrevole e l’autore ti fa entrare nel vivo delle situazioni comuni di ogni coppia di persone (uomo-donna) evidenziandone i limiti ma anche i pregi da cogliere l’un l’altro.

Inizierete a guardare il vostro partner con occhi diversi e soprattutto inizierete a comprenderlo meglio,
evitando così molti litigi inutili, rispettando i suoi spazi e le sue priorità.

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La socialità umana è un fatto di esperienza comune. Dalla preistoria, il sociale appare come una caratteristica della vita umana che implicava l'unione e la coesistenza per sopravvivere.


Qual è l'origine di questo “istinto”? 

Dal momento che nessuno è stato in grado di dimostrare, ma semplicemente teorizzare, il carattere egoistico, antisociale o asociale della natura umana, non sembra che la nascita della socialità sia dovuta al reciproco consenso tra gli uomini, ma piuttosto a un'imperiosa inclinazione della natura e un bisogno inevitabile per la stragrande maggioranza degli umani.
Inoltre, molti studi psicologici dimostrano che l'essere umano deve non solo ricevere dagli altri, ma anche essere in grado di dare, comunicare, condividere, toccare, abbracciare, ecc.

Simona Muscari specializzata in MatchMaking tra coppie di alto livello Luxury Italy

Durante il periodo di confinamento questo bisogno ci è stato negato, non solo per soddisfare i nostri bisogni materiali e spirituali, che non potevano essere soddisfatti nella solitudine, ma, più profondamente, a causa della sua stessa perfezione e pienezza, che è comunicata e espandersi nella reciproca comprensione e amicizia.

Noi italiani siamo caratterizzati dall’essere affabili, affettuosi e molto socievoli, sempre pronti ad appoggiarci sulla spalla quando ne abbiamo bisogno, per dare due baci a uno sconosciuto quando lo presentano o un grande abbraccio ad un amico quando lo vedono.
Ora ci chiedono di interagire a un metro di distanza e, sicuramente, a breve termine, ci sarà un cambiamento nel comportamento e obbediremo, non tanto dall’imposizione, ma piuttosto dalla paura del possibile contagio di un virus di cui non sappiamo ancora molto. cosa.

Questo mi ricorda quella foto del 1987 in cui la defunta principessa del Galles si strinse la mano con un malato di HIV all’ospedale Middlesex di Londra per aiutare a dissipare parte dello stigma che circondava la malattia in quegli anni.
Ma ho il sospetto che la paura iniziale di questo virus e la repulsione al contatto personale scompaiano nel tempo, prima piuttosto che dopo, e che torneremo al modo di relazionarci con cui siamo così abituati e che abbiamo portato nel nostro marchio sociale.

Ma sono anche convinta che questo confinamento potrebbe servire a molte persone per riflettere sul tipo di relazione che avevano con la società prima di COVID-19, sia a livello professionale che personale; su ciò che hanno veramente perso durante la privazione della socialità; e come vogliono viverlo e con chi d’ora in poi, ora che questo periodo di distanziamento sociale sta passando.
Ci saranno sicuramente rotture di coppie che erano insieme a causa della pura inerzia o di interessi sociali che sembrano aver perso peso essendo stati sottoposti a loro per così tanto tempo. Forse c’è un cambio di visione sulla “solitudine scelta” e sul singolo concetto, qualcosa di cui molti sono orgogliosi, ma in entrambi i casi sono sicuro che cercheranno una persona speciale con cui condividere felicemente la vita, perché il Gli esseri umani sono esseri naturalmente socievoli che hanno bisogno di amare ed essere amati.

Se ti interessa leggere di più sul tema Relazioni e Vita Emotiva visita l’archivio del blog 

Vuoi sapere di più sul Matchmaking? Visita il mio sito 

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Secondo gli esperti, gli esseri umani hanno due esigenze fondamentali ma in conflitto: la necessità di esprimere la propria individualità e la necessità di appartenere a una comunità. Pertanto, quando uno di questi due bisogni è sbilanciato, si verifica un grave squilibrio emotivo. 

Questo confinamento, nel quale siamo obbligati a vivere, viola direttamente il nostro bisogno di appartenere a una comunità e questo, a lungo andare, senza dubbio chiederà un prezzo.

Molto è stato scritto su come il sentimento di solitudine, specialmente quello indesiderato, sia diventato il primo fattore di rischio per la salute nelle società occidentali, anche al di sopra di quello dell’obesità.

Non sorprende che il Regno Unito abbia creato, nel 2018, il “Ministero della solitudine” per affrontare questo problema che ha colpito più di 9 milioni di persone in quel paese (il 13,7% della popolazione totale).

I dati sono precisi e conclusivi: la solitudine è diventata la malattia del XXI secolo, anche se è necessario distinguere la solitudine dal vivere o essere soli, perché questo può essere una scelta personale o solo una situazione temporanea. 

Diversi studi scientifici dimostrano che la solitudine e la mancanza di sostegno sociale sono collegati a una serie di esiti negativi sulla salute, tra cui le malattie cardiovascolari, l’obesità e le complicanze che possono derivarne.

I nostri stati emotivi sono inestricabilmente legati alla nostra salute fisica.

In un recente articolo pubblicato su Policy Insights from the Behavioral and Brain Sciences, gli autori Lisa Jaremka e Naoyuki Sunami affermano che dobbiamo prestare maggiore attenzione alle cause e alle conseguenze della solitudine.

Dopo aver esaminato gli studi su diverse forme di isolamento sociale gli autori concludono che dovremmo considerare la solitudine e la mancanza di sostegno sociale come una minaccia al senso di appartenenza.

La psicologia e le ricerche condotte nel suo ambito ci dicono che la realtà condiziona il nostro sentire.

I momenti di crisi come quello che stiamo vivendo ci portano a capire ciò che più conta …

Può darsi che dopo questo periodo di confinamento, rafforzeremo la nostra consapevolezza su ciò che conta davvero in questa vita: l’amare ed essere amati.